ANDREA PELLICANI

ANDREA PELLICANI

TITOLO OPERA:  “MONNA LISA IN PENOMBRA”

Dimensioni: 30 x 40 cm

Tecnica: mista su tela

Sezione: Pittura

La mia ricerca artistica

Non è semplice spiegare in breve un percorso che, iniziato decenni fa, si presenta ora addirittura con un omaggio al Genio per antonomasia: Leonardo da Vinci.

L’arte è una vibrazione personalissima e il compito più arduo, personalmente, è spiegarla alle persone.

Come raccontare, infatti, il filo continuo che mi ha portato dal rappresentare le cose e la realtà con disegni figurativi, realistici, a farlo in un modo astratto, concettuale, simbolico?

Questo passaggio, questo snodo è ciò su cui, solitamente, artista e pubblico si scontrano: quante volte i visitatori delle mostre si domandano “Cosa vorrà dire questo quadro?”, “Questi segni hanno un significato o saranno stati messi a caso?”, oppure affermano “Ma questa cosa la saprebbe fare anche mio figlio di tre anni!”.

Ecco, quindi, il tentativo di arrivare a rispondere, almeno in parte, a tali interrogativi.

Il desiderio di rappresentare la realtà attraverso forme e simboli che non fossero palesi, che non ricalcassero esattamente quello che l’occhio vede, è uno degli elementi che accomunano tutti gli artisti, credo, e non per voglia di stupire, trasgredire (almeno non sempre) o evitare tecniche in cui non si è maestri.

E’, invece, una forza dirompente che arriva dal profondo, una esigenza insopprimibile di far emergere la propria visione, di dare un proprio contributo, nuovo, in un panorama artistico che ti ha ispirato, plasmato, fatto crescere ma in cui ancora non riconosci la tua impronta.

Ovviamente, io cerco di fare questo mettendo in gioco elementi propri del mio carattere e della mia crescita artistica e professionale: io provengo dal design, dal mondo del plastico e del modello architettonico, nei miei oggetti ho sempre cercato di far emergere (a differenza di quanto mi accade quando compongo poesie) il lato ludico della mia personalità.

Quindi, forse, si può iniziare ad intuire qualcosa osservando le mie opere: hanno qualche similitudine con i plastici, contengono elementi che vorrebbero giocare e far sorridere, svelano questa mia indole.

Guardando meglio, poi, si osserveranno i materiali impiegati: grande importanza ha avuto e ha, al giorno d’oggi, la componente ecologica e di riciclo o di riutilizzo. Per questo ho utilizzato spesso, come base importante attorno alla quale costruire le opere, dei pannelli di scarto provenienti da cicli di lavorazione aziendale.

Non contento, ho adoperato spessissimo e cercato di valorizzare le minuterie metalliche: viti, chiodi, puntine da disegno, fili metallici…tutti elementi simbolici che nella mia visione sono emblema del riscatto degli umili, dei più deboli, di coloro che lavorano a testa bassa e fanno andare avanti le cose spesso -o sempre- senza riconoscimenti.

La valorizzazione di questi materiali poveri, usati o di scarto è il mio vero obiettivo, oltre a ridare loro dignità e visibilità attraverso rappresentazioni artistiche piacevoli e dinamiche.

Come si può capire, quindi, cerco una metafora artistica per ringraziare e omaggiare tutte le cose, le persone e gli esseri viventi che pensano di non essere importanti, mentre invece lo sono enormemente.

Bene, tutto questo è stato unito al desiderio di rendere un tributo a Leonardo da Vinci, in occasione del cinquecentenario dalla sua scomparsa: da persona che prova a giocare da una vita con la creatività, questo passaggio era inevitabile.

Non un confronto, occorre precisare, ma un riconoscimento per le meraviglie che hanno accompagnato la mia vita e quella di miliardi di persone nel mondo.

Le opere di questa mostra, quindi, provano a mettere insieme tutto quanto detto, con la speranza di aver ridotto un poco la diffidenza che spesso si prova di fronte a cose a prima vista incomprensibili.

Andrea Pellicani